Domenica 26 febbraio, dalle 10.00 alle 19.00, sarà possibile partecipare alla visita guidata gratuita Palazzo Senatorio.
Torna, infatti, il consueto appuntamento promosso dall’Amministrazione Capitolina, che consente a chi ama l’arte e la storia di immergersi per un pò nelle tradizioni romane e nel suo passato.
Così, ogni 30 minuti circa, gruppi di massimo 30 partecipanti, potranno ammirare l’interno della struttura e ascoltarne storia ed origini, grazie alla presenza di guide esperte, che accompagneranno le persone lungo il tragitto.
Ultimo ingresso previsto per le 18.00 e durata complessiva della visita di circa 45 minuti.
Invece per ulteriori informazioni sull’organizzazione stessa della giornata, è possibile contattare il numero 060606, che è attivo tutti i giorni e in qualsiasi orario.
Sabato prossimo, 25 febbraio, i Musei Capitolini ospiteranno i giovani talenti provenienti dall’Accademia di Santa Cecilia, in occasione dell’ormai abituale appuntamento con la loro apertura serale.
Costo del biglietto di ingresso, puramente simbolico, 1 euro! L’accesso nei Musei ha inizio alle ore 20.00 e continua fino alle 24.00, con ultimo ingresso consentito alle ore 22.00.
L’idea di fondo è quella di creare per una sera un’unica realtà, all’interno della quale musica, pittura, scultura si possano fondere insieme, omaggiando il tal modo l’arte nelle sue diverse espressioni.
Così all’interno della Sala Pietro da Cortona si potrà prendere parte ad un laboratorio incentrato sul linguaggio della musica, creato per i più piccoli, ma non solo.
Mentre nel Salone di Palazzo Nuovo e nell’Esedra del Marco Aurelio si potranno ascoltare concerti, che hanno quale tema portante quello di accompagnare gli spettatori presenti lungo un immaginario viaggio nel tempo, che abbraccia diverse epoche.
Il programma della serata, infine, prevede anche un test sensoriale, per cui – fino ad esaurimento del prodotto – i visitatori potranno assaggiare formaggi tipici della Campagna Romana.
Di seguito il programma dettagliato della serata:
Sala Pietro da Cortona | ore 20.15 e ore 21.15 –Silenzio, si suona!
Laboratorio musicale incentrato sull’introduzione al linguaggio dei suoni e alla pratica musicale, dedicato alle famiglie con bambini dai 5 anni in su.
Sala Esedra di Marco Aurelio |ore 20.15 e ore 22.00 – Viaggio musicale “Classico/moderno e ritorno”
Salone di Palazzo Nuovo | ore 20.30, ore 21.30 e ore 22.30 – Danze antiche e ritmi moderni
Musiche di Tchaikovsky, Salzedo, Press, Sammartino
Esibizione dell’Ensemble di Arpe della JuniOrchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia con musiche che uniscono antiche danze e ritmi moderni.
In quel del Quartiere La Rustica, zona Est della Capitale, ultimo baluardo del nuovo Municipio Roma V, ex VII, incastonato tra via Collatina e via Tiburtina, si rinnova anche quest’anno la tradizione del Carnevale, una tradizione che coinvolge tutta la Capitale da secoli.
Fino ai primi anni ’90 era il Comitato di Quartiere La Rustica a promuovere la festa, con le vie delle varie zone del Quartiere che si univano nella realizzazione dei Carri, che poi sfilavano nel corteo mascherato.
Il testimone venne poi raccolto dall’Associazione Culturale Vivirustica, che costruiva il carro e organizzava il corteo, che la domenica successiva si ripeteva a Tor Sapienza, partecipando alla storica iniziativa Carnevale e non solo, altro importante appuntamento carnascialesco di Roma Est.
Nei primi anni del Secolo nuovo la tradizione del Carnevale rusticano non è certo venuta meno, seppur rinnovata nei promotori, fin quando l’Associazione Il Grillo Parlante ha raccolto questa eredità.
Ed eccoci all’oggi. Sabato 25 febbraio 2017 torna in piazza il rito, che coinvolge bambini e genitori, adulti e anziani, famiglie e associazione e organizzazioni del Quartiere. La novità consiste, e non è poco, nella collaborazione tra un numero assolutamente maggiore di organizzatori.
Infatti, oltre ai Grilli, con il Patrocinio del Municipio Roma V, si sono uniti realtà del privato sociale, Una Famiglia per Te e Nuove Risposte, sempre partecipe come Voci e Suoni dei Periferia (Banda Rustica), la storica associazione Vivirustica, rinnovata nel logo e nel direttivo, Team Drivers, il Corso di Disegno e Pittura diretto dalla pittrice Daniela Melli, altra istituzione del quartiere, e la Biblioteca Popolare Liber Liber, cui vanno aggiunti il Roma Club 1990 Frecce Tricolori e la Polisportiva La Rustica.
Torna anche il Comitato di Quartiere La Rustica, recentemente rinnovato nell’organizzazione e nella presidenza, tra i promotori.
Tutte organizzazioni note e meno note che operano da sempre o più recentemente a La Rustica, che si sono unite per una iniziativa che vuole essere sempre più bella.
La scelta del tema per le maschere e il carro è: Divertiamoci con il Cinema. Come sempre Daniela Melli si è messa a disposizione per aiutare grandi e piccoli nella creazione dell’abito a tema da indossare nella sfilata in maschera, che animerà le vie di La Rustica.
L’appuntamento, come di consueto, è in via Dameta 18, fronte la Casa delle Associazioni Lucio Conte, alle ore 14.30, da cui partirà il corteo che seguirà il Carro, il tutto accompagnato dalla musica de LaRusticaXBand, per raggiungere il Centro Anziani Vito Federici, in via Casal Bordino, dove alle 16.00 circa si rinnoverà l’augurale rogo del Re del Carnevale (meglio noto ai rusticani come La Pupazza).
Poi tutti nel salone grande del Centro Anziani, dove anche quest’anno le danze degli abituali frequentatori lasceranno spazio ad una festa per i più piccoli, animata dallo staff de Il Coccodrillo Innamorato.
E se la pioggia volesse rovinare la festa? Niente paura, la festa si farà ugualmente, con appuntamento alle 15.30 al Centro Anziani. Niente può fermare il Carnevale a La Rustica. Chi lo ha detto che La Rustica, Tor Sapienza, sono solo sinonimo di degrado?
Ecco il percorso della sfilata: partenza Via Dameta 18, dritti per Largo Corelli, poi si svolta a destra per Via de La Rustica, verso il Parco Fabio Montagna, da lì si gira in via Aretusa e si risale per Via Atessa, si percorre un breve tratto di Via Vertunni per poi salire verso il Centro Anziani.
E’ stato pubblicato da poco dal Centro Interdisciplinare di Psicologia e Scienze dell’Educazione KOINE’ l’ultimo libro del Dott. Claudio Gerbino dal titolo “Quel figlio che non ho…Storie di donne e di uomini tra diritti, scelte personali e condizione umana”.
L’autore dà voce ai tanti pazienti ricevuti nel suo studio di psicoterapeuta nel corso di oltre quarant’anni, e racconta le storie di sofferenza e di angoscia di coloro che non sono riusciti ad avere un figlio, o che, pur avendolo avuto, non sono riusciti a sentirlo come proprio.
Spiega i motivi per cui uomini e donne si sottopongono a tecniche di procreazione assistita o pretendono di ricorrere alla maternità surrogata in nome di un diritto. Spiega come a volte si può volere un figlio a tutti i costi per riempire un vuoto personale o come una panacea dei propri problemi.
Il Dott. Gerbino si mette dalla parte dei bambini e dei loro diritti, riflette su quali influenze la fecondazione in vitro possa avere sullo sviluppo psichico di un figlio così concepito e illustra le sofferenze che procura l’allontanamento del bambino appena nato dalla madre che lo ha generato.
Leggendo il libro ci si accorge di come, nei frequenti dibattiti sull’opportunità o meno dell’utero in affitto, si dia più importanza ai progetti degli adulti che non ai diritti dei bambini.
Eccoci giunti al mese di febbraio, a cavallo tra le festività di Natale e la Pasqua, tra inverno e primavera.
Questo mese è anche sinonimo spesso, in base all’inizio della Quaresima ovvero in base a quando cade il mercoledì delle Ceneri, di Carnevale che quest’anno inizia secondo il calendario cattolico domenica 12, quando ha inizio il Tempo di Settuagesima o Tempo di Carnevale.
Secondo le regole della Chiesa Cattolica è il periodo di preparazione alla Quaresima, e ha termine con il Martedì Grasso, 28 febbraio, per il cosiddetto Rito Romano.
Mentre a Milano, dove si segue il Rito Ambrosiano, Carnevale termina quattro giorni dopo. I giorni clou della festa sono Giovedì Grasso, il 23 e appunto Martedì, il 28.
Le manifestazioni per il Carnevale di fatto hanno avuto inizio domenica 5.
Venezia, Viareggio, Cento, Fano, Putignano, sono certamente le località che ospitano le più rinomate sfilate di carri di carnevale.
Carnevale di Tivoli
Anche il Lazio si difende bene in merito a tradizioni carnascialesche, con Frascati, Tivoli, Velletri, Pontecorvo, per restare nei pressi di Roma, Civita Castellana e Ronciglione, nella Tuscia, Frosinone per quanto riguarda la zona Sud della Regione.
E questo solo per citarne alcuni tra i più popolari di questa parte di Italia.
E nella Capitale?
Forse non tutti sanno che c’è stato un tempo in cui i festeggiamenti erano molto sentiti e partecipati, e dove gli eventi erano certamente di grande effetto, e coinvolgevano tutti i ceti.
Prima di andare a vedere quali sono gli appuntamenti per quest’anno, facciamo un breve salto nel passato.
Carnevale era già in voga nel Medioevo, dove i festeggiamenti duravano non oltre due giorni, giovedì grasso e domenica. Papa Martino Vaggiunse un ulteriore giorno, per la caccia dei tori a Testaccio e in Agone, cui la nobiltà romana prendeva parte con cortei sfarzosi e carri allegorici.
Paolo II Barbo, nel XV Secolo, festaiolo e gaudente, prolungò ulteriormente la durata dei festeggiamenti del Carnevale a nove giorni.
Da Testaccio spostò alla via Alata, ribattezzata via del Corso, le corse, stabilendo a Piazza San Marco l’arrivo, dove si era fatto erigere un palazzo. Il lunedì gareggiavano gli ebrei, con partenza dall’arco di Portogallo. I ragazzi correvano il martedì, con partenza da San Marcello. Agli uomini toccava invece il mercoledì, dall’Arco di Portogallo, lungo via del Corso che oggi non esiste più.
Il palio degli asini si svolgeva sabato e quello dei bufali il martedì.
Si svolgevano anche tornei di cavalieri, di cui una variante era il gioco dell’anello, il cui scopo consisteva nell’infilare con la lancia un anello e così un recipiente pieno di acqua si rovesciava sul cavaliere.
Al Monte Testaccio, all’epoca al confine sud-ovest e poco abitato, si svolgeva la ruzzola de li porci, abolita da Clemente I nel 1667. Successivamente diverse fonti parlano di cambiamenti apportati al calendario delle corse. Infatti si parla della partecipazione di persone con zoppi, nani, deformi.
Nel giardino di Palazzo San Marco, il giovedì grasso, il pontefice offriva un banchetto al Senatore e alla nomenclatura e nobiltà romana.
Sempre a lui si deve l’avvio dei festeggiamenti carnascialeschi con un magnifico corteo di maschere, avente a tema gli Eroi greci dell’Olimpo, in linea con la tendenza culturale dell’epoca, cui si aggiungevano fauni e amorini, ninfe, nonché un omaggio alla grandezza di Roma e del papa re.
Ed era quest’ultimo che ogni anno, con un editto, autorizzava il programma dei festeggiamenti presentato dalla magistratura romana.
Negli anni santi niente Carnevale, così come nel 1829 quando morì Leone XIII.
Dobbiamo tener presente un altro motivo di soppressione dei festeggiamenti era dettato da motivi di ordine pubblico. Il girare mascherati permetteva facile circolazione di sovversivi ecco che quando venivano prese decisioni impopolari, diversi papi decidevano di non far svolgere i festeggiamenti, inventando scuse. A travestirsi erano in molti.Le maschere erano di cera o di cartapesta. Di notte per motivi di sicurezza era proibito girare mascherati.
Anche gli appartenenti agli ordini religiosi potevano festeggiare, solo all’interno del proprio convento. Le monache di clausura potevano travestirsi con gli abiti dei propri confessori.
I festeggiamenti si chiudevano il Martedì Grasso con la Corsa dei Moccolotti.
Corsa dei Barberi
Si correva portando candele o lumini tentando di spegnere la fiamma dell’altro. Abolita la corsa degli storpi, l’evento principale del Carnevale diviene la Corsa dei Barberi, ovvero cavalli berberi, imponenti e nerboruti. Si svolgeva ogni giorno, poco prima del tramonto. I cavalli venivano lanciati senza fantino da Piazza del Popolo, dove venivano montate delle tribune, e correvano fino a Piazza Venezia. Qui veniva steso un telone per frenare la corsa. Era compito dei barbareschi, mozzi di scuderia, tentare di riprendere i cavalli gettandosi tra di loro. Il premio consisteva in un drappo di stoffa preziosa e ricamata, la cui spesa era sostenuta dagli ebrei, e veniva consegnato al proprietario dell’equino. Dai balconi e ai lati di via del Corso la folla seguiva l’evento, non senza problemi di sicurezza vista la ristrettezza della strada.
Per questo motivo papa Alessandro II nel 1665 fece demolire l’arco del Portogallo. Re Vittorio Emanuele II pose fine alla corsa a seguito del decesso di un ragazzo che perse la vita nell’attraversare incautamente, nel 1874.
Con la fine della Corsa dei Barberi finì anche il Carnevale Romano. Per tutto il XX secolo non si registrano eventi carnascialeschi a livello cittadino mentre si sono moltiplicate le iniziative nei singoli quartieri, alcuni divenuti ormai tradizionali.
Gli ingredienti sono un tema cui attenersi per le maschere, una sfilata in costume per le vie del quartiere, dei carri artigianali e una festa finale, magari con l’augurale rogo della pupazza o del pupazzo.
Qualcuno di noi sarà certo coinvolto nell’organizzazione e nella preparazione, magari addirittura nella costruzione di un carro. Se è così e ci segnalate il “vostro carnevale” e ce lo raccontate, non indugeremo nel darne notizia.
Otto anni or sono è rinato il Carnevale Romano, grazie all’iniziativa di associazioni, artisti e semplici cittadini. Per quest’anno non v’è ancora notizia. Restiamo fiduciosi.
Stiamo pur tranquilli che le occasioni per ricordare e festeggiare non mancano di certo. Oltre quelli di Roma, alcuni riportati su www.060608.it, ci sono i carnevali entrati ormai nella tradizione, appuntamenti fissi.
Uno di questi è il Carnevale Tiburtino, sette sfilate a partire dal 12 con chiusura Martedì Grasso, animeranno i festeggiamenti della città di Tivoli, organizzati da Idee Creative con il Comune di Tivoli e l’Assessorato alla Cultura. Carri, cortei storici e sfilate in maschera. Grande festa finale la domenica, al centro di Tivoli, con concerto e dj set.
Il Carnevale Tiburtino ha origine alla fine del ‘500, vale a dire da quando il Cardinale Ippolito D’Este stabilisce definitivamente la residenza a Tivoli, all’epoca una piccola cittadina abitata dal clero e da contadini, dove l’antico ceto nobile si era impoverito e dove la vita era semplice. Il Cardinale invitò a Tivoli personaggi nobili del tempo per i festeggiamenti del Carnevale, con sfilate di carri allegorici.
Subito dopo l’unificazione dell’Italia i tiburtini presero l’abitudine di festeggiare, oltre che con balli già in uso nelle famiglie nobili, con carri allegorici che montavano figure di carta pesta. Erano fatti talmente bene che richiamavo molte persone durante le sfilate. Le popolane si sfidavano in gare di tamburellate, tanto che proprio il tamburello divenne lo strumento del Carnevale Tiburtino.
Ed erano questi duelli a stornellate che aprivano il 17 gennaio le feste. In precedenza teatro del carnevale era vicino alla Cattedrale, in quella che oggi è piazza Domenico Tani, importante centro del commercio tiburtino, dove veniva bruciato il Carnevale, un pupazzo di carta pesta. Il giorno dopo si espiavano i peccati carnevaleschi con la cerimonia delle ceneri.
Nell’attuale Piazza del Plebiscito, allora Piazza della Regina, il falò si sposta dopo il 1870. Con la guerra il Carnevale si ferma, per riprendere dopo il 1933 con l’avvento al potere del fascismo che tutto controllava e gestiva. La storia ci ha riportato quanto questo regime tendesse alla retorica della grandezza e non fu di meno per il carnevale, compreso il nostro.
Prossimo appuntamento per la raccolta dei rifiuti ingombranti, questa volta nei Municipi dispari, sarà per domenica 19 febbraio quando torna l’iniziativa Il tuo quartiere non è una discarica, manifestazione promossa da AMA insieme al TGR Lazio.
Quindi, dalle 8.00 alle 13.00, i cittadini potranno gettare i loro rifiuti ingombranti nei 5 Centri di Raccolta aziendali, nelle 10 Ecostazioni mobili, che verranno allestite per l’occasione proprio per i rifiuti ingombranti (quali ad esempio cucine, mobili, reti, materassi, divani, scaffali, ecc), apparecchiature RAEE elettriche ed elettroniche (lampade, computer, TV, stampanti, cellulari, elettrodomestici, ecc).
Inoltre, i 9 centri di Raccolta fissi, che sono ubicati, invece, nei Municipi dispari, rimarranno attivi ed aperti alla popolazione seguendo il loro consueto orario domenicale.
Maggiori dettagli potete trovarli sul sito istituzionale dell’AMA oppure chiamando direttamente il numero verde dell’AMA 800.867035, i cui operatori rispondono dal lunedì al giovedì dalle 8.00 alle 17.00 e il venerdì dalle 8.00 alle 14.00.
Si comincia con lo spettacolo Quello che non ho con Neri Marcoré, che sarà in scena dal 28 febbraio fino al 5 marzo. Una kermesse canora con canzoni di Fabrizio De Andrè, nel corso della quale verranno portate sul palco alcune delle grandi dicotomie della nostra epoca, con due personaggi storici a fare da guida: Pier Paolo Pasolini da una parte e Fabrizio De Andrè dall’altra.
I prezzi in promozione sono:
Martedì 28, Mercoledì 1 alle ore 21:00; Giovedì 2 ore 17: I balconata € 19,00 anziché € 24,00 II balconata € 15,00 anziché € 19,00
Venerdì 3 II balconata € 15,00 anziché € 19,00
Per il settore di platea e per le recite del weekend disponibilità a prezzo intero.
A seguire, dal 7 al 19 marzo, Massimo Dapporto eTullio Solenghiporteranno in scena Quei due, una delicata commedia, che tratta il tema dell’omosessualità, narrando la storia di una coppia afflitta da continui litigi, ma che – proprio grazie a questi ultimi – riesce a stare insieme per oltre 30 anni.
Per informazioni e prenotazioni chiamare dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00, ai numeri di telefono 06.83784802-01. Oppure inviare una mail all’indirizzo: promozione@teatroquirino.it.
Quindi, per chi volesse aderire donando farmaci basta solo fare un acquisto presso una delle farmacie, che aderiscono all’iniziativa, e poi lasciare quanto acquistato ai volontari, che aiutano nell’organizzazione dell’evento.
La raccolta è attiva in tutta Italia. A Roma questo l’elenco completo delle farmacie, presso le quali è possibile recarsi.
I farmaci raccolti nel corso della giornata saranno, poi, destinati ad enti di beneficenza, che ogni giorno assistono le persone che vivono in condizioni di disagio e di povertà.
Questo fine settimana i Musei Capitolini raddoppiano. Non solo domenica 5 febbraio saranno gratis, da sabato 4 tornano le aperture straordinarie.
Al costo di 1,00 euro. il sabato sera dalle 20 alle 24 , si entra fino alle ore 23, oltre a poter visitare mostre e collezioni permanenti, si potrà partecipare alle attività. Nei piccoli musei si potrà partecipare gratuitamente alle iniziative in programma il sabato e domenica.
Prima occasione non poteva essere che un’allegra festa di carnevale, con maschere, musica, danze, canti e strumenti della tradizione.
Questo il programma:
Sala Esedra – Ore 21.00 e 23.15
Orchestra Popolare Italiana
Coro Popolare di 80 elementi accompagnati da orchestra, diretto da Anna Rita Colaianni
Maschere tradizioni irpine
ogni evento avrà durata di 15/20 minuti circa
Palazzo Nuovo Ore 21.30 e 22.30
Trio di violino, ghironda, organetto e ciaramella dell’Orchestra Popolare Italiana
Sala Pietro da Cortona ore 22.00
Orchestra Popolare Italiana
Maschere tradizionali irpine
due voci soliste saranno accompagnate da tamburello, contrabbasso, chitarra, fiati e organetto.
L’apertura serale sarà l’occasione per ammirare la Lupa Capitolina, lo Spinario, la statua equestre di Marco Aurelio, le opere di Guercino e Caravaggio, e visitare le mostre in corso quali Loenardo e il Volo. Il manoscritto originale del Codice e un’esperienza multimediale e 3D, che contiene la raccolta delle intuizioni del Genio sul volo.
Al Palazzo dei Conservatori, al piano terra, potremo ammirare L’Annunciazione, dell’artista ellenico El Greco.
Il programma degli eventi prosegue fino al 25 marzo presso la Casa del Jazz, Il Teatro di Roma, Accademia Nazionale di Santa Cecilia e Fondazione Musica per Roma.
Nei Piccoli Musei, ad ingresso gratuito, gli eventi sono realizzati in collaborazione con Roma Tre Orchestra. Il primo appuntamento è per sabato 4 alle 11.30 al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco Il salotto musicale di metà Ottocento, parte prima, per rivivere l’atmosfera dei salotti delle case signorili. All’arpa Augusta Giraldi e Chiara Burattini al violoncello. Il programma prevede:
Mendelssohn-Bartholdy: Romanza senza parole op.109
Schumann: Langsam, dai Cinque pezzi in stile popolare op.102 per violoncello e pianoforte